Il Parco è situato all’estremità orientale della Basilicata, vicino al confine con la Puglia.
Nel suo territorio vi è la Gravina di Matera, profondo solco calcareo sul fondo del quale scorre l’omonimo torrente che, dopo aver costeggiato i Sassi di Matera e sfiorato l’abitato di Montescaglioso, sfocia nel fiume Bradano dopo circa venti chilometri.
È compreso tutto il territorio della Murgia Materana, contigua a quella Pugliese, un altipiano calcareo ricoperto della tipica vegetazione mediterranea.
Matera – Chiesa rupestre Convicinio di S. Antonio – Affresco
Tale area, abitata fin dalla preistoria, conserva ancora stazionamenti risalenti al Paleolitico, come la grotta dei pipistrelli, ed al Neolitico, come i numerosi villaggi trincerati. Molte testimonianze dell’epoca preistorica sono conservate nel Museo archeologico nazionale Domenico Ridola di Matera.
Una delle caratteristiche più importanti del territorio del Parco è la presenza di circa 150 Chiese rupestri disseminate lungo la Murgia e le Gravine. Sin dall’alto Medioevo si registra in tutta l’area la presenza di comunità monastiche sia benedettine che bizantine. I numerosissimi luoghi di culto, spesso impreziositi da affreschi ed incisioni, sono la testimonianza più spettacolare dell’insediamento rupestre. Le Chiese sono ad aula unica oppure a due o tre navate; a volte terminano in absidi spesso preceduti da transetti. In alcuni casi si notano cupole realizzate mediante uno scavo lenticolare.
Infine la vocazione agricola di tutto il territorio è testimoniata dalla presenza di numerose masserie, molte delle quali fortificate.
Prodotti agroalimentari tipici sono, tra gli altri, il pane di Matera IGP, i vini Matera DOC, e l’olio del Parco delle Chiese rupestri, tutelato dalla certificazione volontaria di prodotto.